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Il settore della Concia

La concia in Italia è uno dei settori produttivi che ha saputo più rapidamente interpretare un mutamento dello scenario economico globale che ha imposto e sta imponendo un radicale rinnovamento dell’assetto strategico organizzativo delle sue imprese. Quello della preparazione e concia delle pelli rappresenta uno dei fiori all’occhiello dell’economia italiana. Si tratta di un comparto economico che genera un fatturato di oltre 6,6 miliardi di euro e la cui produzione vale circa il 65% del totale prodotto all’interno dell’Unione Europea e circa il 20% della produzione mondiale. Il settore della concia rifornisce di pelli lavorate e semilavorate un’ampia platea di soggetti specializzati riconducibili a quattro principali mercati: quello dell’abbigliamento, quello delle calzature, quello dell’automotive, quello del design/arredamento. In particolare il successo del settore è stato garantito dalla capacità di generare forti volumi di esportazioni presidiando i mercati internazionali attraverso la leva della qualità e della capacità di produrre merci diversificate sulla base delle esigenze del cliente finale. Dal punto di vista produttivo il settore vede attive circa 1845 imprese che occupano un numero di addetti superiore ai 22.600 e si caratterizza per la sua strutturazione su base distrettuale e su una struttura di impresa di dimensioni medio-piccole. Le principali concerie italiane, infatti, si sono raggruppate all’interno di tre distretti produttivi. Ci riferiamo al distretto Veneto, costruito intorno alla città di Arzignano (VI), caratterizzato da una struttura di impresa medio-grande che si rivolge prevalentemente al mercato dell’arredamento e dell’automotive; a quello della Toscana, nell’area 2 di Santa Croce (PI), con un tessuto di medie imprese specializzate nella produzione di pelli per l’alta moda, e a quello della Campania, nell’area di Solofra (AV), specializzato nella conciatura di pelli di piccole dimensioni per abbigliamento, calzature e pelletteria. Oggi il settore è chiamato a rispondere a importanti sfide per mantenere inalterata la propria competitività internazionale. La produzione di merci di alta qualità deve fare i conti con l’esigenza di una maggiore sostenibilità ambientale della produzione, con il tema della sicurezza nei luoghi di lavoro, con il tema della tracciabilità dei prodotti e con l’esigenza di una customizzazione di prodotto data da un mercato sempre più volatile e con esigenze differenziate. In questo contesto, la gestione dei reflui e dei cicli idrici integrati in un’ottica di maggiore attenzione all’ambiente, il tema della tracciabilità e dell’anticontraffazione, quello della valutazione dell’impatto ambientale dei diversi agenti chimici presenti nel processo produttivo diventeranno temi cardine che guideranno le scelte delle imprese del settore. A tal proposito vanno evidenziate le eccellenze che si sono sviluppate negli anni all’interno dei distretti, come il rapporto con le scuole e istituti tecnici, con gli istituti di ricerca, con i consorzi di bonifica nell’intento di consolidare il valore sociale nel rapporto tra territorio e attività produttive. Ai tre fattori strategici che hanno contribuito al successo competitivo delle pelli conciate “Made in Italy”, ovvero dimensione internazionale, investimenti su qualità ed innovazione tecnologica e natura distrettuale del settore, occorre quindi affiancare il fattore della compatibilità ambientale e della circolarità del prodotto come nuova leva capace di valorizzare la pelle quale prodotto generato e reso pregiato partendo dal recupero di uno scarto dell’industria alimentare, così da difendere il settore da attacchi strumentali che rischiano, però, di far presa sul cliente finale. Il sentire comune sta maturando una consapevolezza ambientale nuova che richiede un prodotto che abbia seguito la traiettoria dello sviluppo sostenibile e della circolarità. Su questo presupposto, risulta evidente che il futuro del settore della concia in Italia passi anche attraverso relazioni industriali virtuose capaci di unire e far conciliare le tematiche produttive alla salvaguardia dell’ambiente ed alla circolarità del prodotto pelle

Campi di applicazione

Il contratto collettivo nazionale di lavoro Concia si applica ai lavoratori dell’industria conciaria.

Associazioni contraenti

Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil e FEDERCHIMICA, FARMINDUSTRIA, ANICTA

Campi di applicazione

Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil e UNIC (aderente a CONFINDUSTRIA)

Fondo di previdenza

Fondo sanitario

CONTRATTI CCNL

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