8 marzo; Piras: “L’anima delle donne spinge ad agire contro ogni forma di esclusione, o disparità”

}

08 Mar 2024

Daniela Piras, Segretaria generale della Uiltec, è oggi intervenuta all’evento “Il coraggio di agire”, organizzato a Roma da Cgil, Cisl e Uil

“La vera emancipazione non inizia né nei seggi elettorali, né nei tribunali, inizia nell’anima della donna”. Citando l’anarchica russa, Emma Goldman, Daniela Piras ha concluso il suo intervento in apertura dell’evento “Il coraggio di agire”, organizzato da Cgil, Cisl, Uil in occasione della Giornata internazionale delle donne, e tenuto presso il Centro Congressi Cavour.

La Segretaria generale della Uiltec ha apprezzato la “lettura di genere delle tematiche al centro delle politiche sindacali” ribadendo che proprio “la nostra anima ci spinge ad agire contro ogni forma di esclusione e disparità.

La dirigente sindacale ha evidenziato la consonanza ideale tra la manifestazione in questione e quella contemporaneamente in corso presso il Quirinale, dove il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, ha ricordato che “Crescita e cambiamento recano il segno delle donne”.

Tra i temi toccati dalla leader della Uiltec, proprio quello di competenza della transizione energetica, “un percorso che avrà profonde ripercussioni nella vita di lavoratrici e lavoratori, capovolgendo il paradigma della crescita industriale e quello dei modelli organizzativo ed occupazionale.

Piras è stata esplicita: “Dovremo evitare disparità e diseguaglianze di genere in un settore, come quello energetico, che può aprire utili prospettive dal punto di vista economico ed industriale. L’Agenzia internazionale per l’energia ha stimato che la transizione energetica ha già creato in Europa 6 milioni di posti addizionali di lavoro.

Il Censis, ha stimato che questo dato, con riferimento al mercato italiano del solare ed eolico, sarà di 150mila posti di lavoro addizionali e Confindustria di un milione di posti addizionali per tutto il comparto della transizione energetica. Le donne devono poter occupare almeno la metà di questi posti di lavoro, e questo non solo per risolvere un problema sociale, ma perché l’Italia sfrutti tutto il suo potenziale umano, enorme da parte delle donne, e riesca ad assumere un ruolo di spicco nel panorama energetico.

La stessa  Agenzia internazionale dell’energia ha compiuto uno specifico studio in cui è emerso che se in media la forza lavoro femminile globale arriva a quota 48 per cento, in ambito energetico si ferma a meno della metà: il 22 per cento. Inoltre, solo il 13,9 per cento dei senior manager, ossia di coloro che siede al tavolo dei consigli d’amministrazione o ricopre ruoli quadro, è donna. Nelle società che non operano o non sono legate al settore energetico la percentuale è maggiore, seppure in generale bassa, e tocca il 15,5 per cento.

Anche per quanto riguarda i salari la situazione non è rosea. Spesso le donne ricoprano impieghi soprattutto a bassa retribuzione, con incarichi non tecnici, bensì amministrativi o nelle pubbliche relazioni.  Il dato non è collegato ad un gap a livello formativo, ma ad una vera e propria disparità di genere. Per colmare le distanze occorrono norme che garantiscano la parità salariale; politiche che garantiscano un migliore equilibrio tra vita e lavoro per tutti i dipendenti come congedi di paternità o strutture per l’infanzia”.

Cosa fare? “Dovremo impegnarci- ha concluso Piras- per interagire con i programmi della Ue a sostegno dell’occupazione e delle trasformazioni produttive, ma saranno necessarie politiche attive da parte di Governo e Regioni per il finanziamento di ammortizzatori sociali appositamente dedicati”

Ufficio Stampa Uiltec

Potrebbe interessarti