Quello in Benetton è un contratto integrativo avanzato che guarda allo sviluppo e alla ripartenza del settore della Moda
Tutti gli operai vedranno l’integrazione del pagamento della malattia, per i primi tre giorni, dal 50 al 100% del salario superando la soglia del ccnl Tessile-Abbigliamento
Comunicato stampa
“Quello in Benetton è un contratto integrativo avanzato che guarda allo sviluppo e alla ripartenza del settore della Moda, in tal senso è rilevante la regolamentazione dello smart working che pone al centro il diritto alla disconnessione”.
Hanno detto questa mattina Sonia Paoloni, Raffaele Salvatoni, Daniela Piras rispettivamente segretari nazionali di Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil commentando la notizia del rinnovo del contratto integrativo di 2° livello dell’azienda trevigiana.
“Tutti gli operai – proseguono – vedranno l’integrazione del pagamento della malattia, per i primi tre giorni, dal 50 al 100% del salario superando la soglia del ccnl Tessile-Abbigliamento. Questa è una rivendicazione storica su cui, da anni, i sindacati si battono per inserirlo nel contratto nazionale.
In tema di conciliazione di tempi di vita e lavoro, l’azienda concederà il part time fino al 20% della forza lavoro, ben oltre la quota presente nel contratto nazionale”.
“Tra gli elementi di novità – continuano i tre sindacalisti-, l’importantissima valorizzazione della formazione. Infatti, le ore svolte da ogni lavoratore andranno ad aumentare il premio annuo individuale.
Inoltre, per i lavoratori del magazzino sarà previsto il passaggio automatico dal 2° al 3° livello, in base all’anzianità di servizio”.
“Tutto questo è stato possibile grazie alle buone relazioni sindacali portate avanti con il gruppo dirigente dell’azienda e in particolar modo grazie all’impegno di Gianni Moscatelli e Paolo Vasques.
Auspichiamo che questo contratto integrativo sia da esempio e venga seguito dagli altri importanti brand del Made in Italy facendo da apripista per il miglioramento del prossimo contratto nazionale di lavoro del settore tessile-abbigliamento”: hanno concluso Paoloni, Salvatoni, Piras.