Settore chimico-farmaceutico, il cambio di paradigma spiegato da Pirani

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01 Apr 2021

I sindacati e le imprese di una realtà che ha retto alla crisi derivante dall’emergenza sanitaria ragionano sui cambiamenti nel contesto industriale. A giugno del 2022 scadrà il contratto nazionale di settore e le parti si preparano fin d’ora a rinnovarlo. Il segretario generale della Uiltec nazionale racconta la forza di un elevato sistema di relazioni industriali che può far proseliti

Il prossimo rinnovo contrattuale del settore chimico-farmaceutico non sarà facile, ma il modello di relazioni industriali di cui disponiamo rappresenta una capacità di confronto tra le parti sindacali e di quelle imprenditoriali che sa di Paese volto a logiche europee e di concorrenza internazionale

I sindacati che sono impegnati a concludere al meglio la stagione contrattuale in corso già guardano a quella che verrà. Ed altrettanto fanno le federazioni che rappresentano le imprese. Succede nel settore chimico e farmaceutico quando il presupposto per le parti è rappresentato dalla riunione dell’Osservatorio Nazionale del comparto succitato. Insomma, è accaduto oggi e l’evento in questione dimostra l’impegno che Filctem, Femca e Uiltec, da una parte, e Federchimica e Farmindustria dall’altra, puntino insieme, in quest’occasione con un videocollegamento, mediante la piattaforma webex, a lavorare sui capisaldi di un negoziato per il rinnovo dello specifico Ccnl che scadrà a giugno del 2022.

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