Paolo Pirani, segretario generale della Uiltec nazionale, ha concluso oggi i lavori in videocollegamento del convegno “Partecipazione: modelli a confronto”
“Partecipazione significa determinare un nuovo punto di equilibrio tra lavoro, comando di impresa e territorio. Dobbiamo incamminarci nel percorso europeo di produzione che prevede digitalizzazione e ‘green economy’. Il governo di Mario Draghi non ci farà perdere il passo in questa impresa utile a sviluppare l’economia in ambito europeo ed internazionale”
Lo ha detto Paolo Pirani, segretario generale della Uiltec, concludendo i lavori del convegno, tenuto in videocollegamento e trasmesso dal canale You Tube dello stesso sindacato, intitolato: “Partecipazione: modelli a confronto”. I modelli presi in esame sono stati il sistema italiano e quello tedesco, sulla base dell’evoluzione della struttura europea che è passata da area di libero scambio commerciale a Comunità. All’evento hanno preso parte Pier Paolo Bombardieri, segretario generale della Uil confederale; Luca Visentini, segretario generale della Confederazione europea dei sindacati; Pierpaolo Baretta, sottosegretario di Stato al ministero dell’Economia; Riccardo Marcelli, segretario generale della Uiltec di Roma e del Lazio; Roberto Freiherr von der Heyden-Rinsch, componente della segreteria del medesimo sindacato regionale; Vincenzo Donativi, docente universitario della Luiss; Roberto Parazzini, Ceo della Deutsche Bank; Francesco Borgomeo, presidente Saxa Gres e presidente dell’Unindustria di Cassino e Gaeta.
“Se la nostra economia non si riprende – ha sottolineato Pirani- rischiano di rimanere travolte quelle di Germania e Francia. L’esecutivo Draghi punterà a rafforzare il Paese all’interno della catena del valore in ambito europeo e filoatlantico. Europeismo ed atlantismo saranno le parole chiave in termini geopolitici del nuovo governo che si può definire di salute pubblica e bene ha fatto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a conferire l’incarico all’ex governatore della Banca d’Italia ed ex presidente della Bce. E’ cambiato il contesto politico internazionale con l’elezione del presidente Usa, Joe Biden, ed è cambiato il concetto stesso di capitalismo che dalla produzioni di beni di consumo è passato alla produzione di beni sociali. Insomma, soprattutto in Europa si rischiava di pagare il limite dell’equilibrio basato sullo sviluppo capitalistisco e quello del welfare, un modello non più in grado di reggere la sfida globale. La strada ora è quella di convergere su politiche fiscali ed economiche comunitarie. Soprattutto, occorrerà valorizzare partecipazione ed autonomia della persona non più con modelli verticali in ambito produttivo, ma essenzialmente orizzontali”.
Ufficio Stampa Uiltec