Daniela Piras, Segretaria generale della Uiltec nazionale, oggi all’Auditorium di Federchimica a Milano in occasione della riunione dell’Osservatorio nazionale del settore
“La sfida delle parti coinvolte si deve strutturare su un’evoluzione ancor più avanzata del nostro modello di relazioni industriali che ha il più delle volte anticipato e risolto i problemi del contesto contingente, ma che deve esser capace di rispondere alle innovazioni ancor più frequenti e rapide che caratterizzeranno il mondo del lavoro nel suo divenire nel breve e medio termine”. Lo ha detto Daniela Piras, Segretaria generale della Uiltec, nel corso del dibattito, tenuto a a Milano su “Sfide e prospettive per il sistema di relazioni industriali” riguardante il settore chimico-farmaceutico.
L’evento si svolge nel capoluogo lombardo, presso l’Auditorium di Federchimica, in occasione della riunione dell’Osservatorio nazionale dei settori chimico e farmaceutico. I temi del “Lavoro e Persone al centro delle transazioni digitali ed ecologiche” nei settori succitati sono stati approfonditi nell’avvio di un “percorso di conoscenza, coinvolgimento e confronto per agevolare scelte condivise”.
Il percorso odierno si è basato sulla presentazione di uno scenario economico; sulla conoscenza di un’indagine settoriale riguardante struttura e dinamica dell’occupazione, osservatori e contrattazioni aziendali, “smart working”; analisi e confronto sugli impegni contrattuali.
Infine, proprio il dibattito su “Quale ruolo delle Parti sociali per lo sviluppo sostenibile?” a cui è intervenuta, tra gli altri, Piras: “Il sistema consolidato di relazioni industriali -ha continuato la leader della Uiltec nazionale- ha la necessità di conciliare in una equilibrata sinergia finora quanto realizzato e le potenzialità attuabili in prospettiva. Stiamo parlando di un efficace sistema, partecipato e condiviso, che ha permesso la soluzione delle vertenze dell’ultimo decennio sia a livello della contrattazione nazionale, sia nell’ambito di quella aziendale. E’ evidente che l’insieme di bisogni e diritti più ampi, attualmente nella possibile disponibilità dei lavoratori, determinano esigenze nuove e diverse. Tutto ciò significa, in un contesto caratterizzato da nuovi schemi di processo e di organizzazione del lavoro, riconoscere le opportunità derivanti dalle ulteriori flessibilità che bisogna percepire, comprendere e saper tradurre in buone intese contrattuali”.
Ufficio Stampa Uiltec