Industria; Piras: “Puglia territorio di opportunità per la crescita economica, nonostante i punti di crisi su cui vigiliamo”

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14 Mar 2024

La sintesi dell’intervento di Daniela Piras, Segretaria generale Uiltec, oggi ai lavori del Consiglio territoriale della Uiltec Brindisi

“Il territorio pugliese rappresenta occasioni di sviluppo e condizioni di opportunità dal punto di vista industriale. Questa crescita va rafforzata con investimenti certi e tutelata, dal punto di vista del lavoro, con risorse e norme che sostengano sicurezza, prevenzione, salute di lavoratrici e lavoratori”.

Lo ha detto Daniela Piras, Segretaria generale della Uiltec che oggi ha concluso i lavori del Consiglio territoriale della Uiltec Brindisi, proprio all’indomani dell’incidente mortale avvenuto nel capoluogo brindisino.

Qui, ieri, un operaio di 37 anni di Tuturano, Gianfranco Conte, ha perso la vita in un incidente sul lavoro accaduto presso lo stabilmento Jindal2, sito della multinazionale che produce film in polietilene.

La leader della Uiltec ha insistito sulle difficoltà che vive il Paese dal punto di vista dell’approvvigionamento energetico e delle scelte precise di politica industriale che occorre compiere per invertire la tendenza.

In questo senso, la Puglia rappresenta un terreno fertile con occasioni di crisi che possono diventare situazioni di rilancio per l’intera economia nazionale, ma occorre che  tanti tavoli di crisi aperti in questa Regione, approdino in sede ministeriale a Roma. “Gli esempi sono molteplici – ha sottolineato Piras- e vanno ricordati: gli impianti del sito Enel di Cerano devono funzionare e tornare essenziali con la prevista e autorizzata centrale a ciclo combinato; il petrolchimico LyondellBasell di Brindisi non può essere dismesso con spostamento delle attività in altri siti del gruppo fuori dai perimetri regionali; è fondamentale garantire le prospettive di continuità produttiva ed occupazionali dei lavoratori diretti, somministrati e dell’indotto, del gruppo chimico-farmaceutico di EuroApi, sempre a Brindisi,  dopo la decisione dell’azienda di mettere in vendita il sito; Infine, la produzione tessile nella provincia di Lecce va sostenuta dopo l’aumento dei costi e la scarsità di approvvigionamento di materie prime e semilavorati dovuta al conflitto tra Russia ed Ucraina e la recente crisi nel Mar Rosso”.

Poi, i punti di eccellenza, determinanti nel percorsi di transizione energetica ed utili a far del nostro Paese un vero e proprio hub energetico nel Mediterraneo.

“Necessaria – ha detto Piras- la valorizzazione della raffineria Eni di Taranto, che raffina prodotti petroliferi che giungono dalla Basilicata e che sono destinati a catene strutturali come quelle della chimica di base; la tutela di settori come quello della gomma-plastica che in Puglia ha  come fiore all’occhiello il gruppo Bridgestone; il ruolo strategico svolto dall’Acquedotto Pugliese nella gestione delle acque; le potenzialità del  nuovo South H2 Corridor, gasdotto di idrogeno di 3.300 chilometri che collega il Nord Africa, l’Italia, l’Austria e la Germania: l’idrogeno rinnovabile  verrebbe in gran parte prodotto in Nord Africa. Da qui, il gas fluirebbe verso la Sicilia per poi raggiungere Taranto l’Italia settentrionale, Austria e Germania; l’importanza metanodotto Tap (Trans Adriatic Pipeline), di proprietà al 20% di Snam, il Tap porta in Europa il gas estratto in Azerbaigian dai giacimenti sotto il fondo del mar Caspio, attraverso il cosiddetto corridoio meridionale del gas; il supporto al gasdotto Rete adriatica della Snam di 687 chilometri che parte da Brindisi, in Puglia, ed arriva Minerbio, in Emilia Romagna. Si tratta di realtà che permetteranno di raggiungere il fabbisogno energetico utile a sostenere la riprese industriale dell’Italia, in un regime di sostanziale autonomia. Ma deve esser chiaro che dal carbone all’utilizzo dell’idrogeno, la transizione dovrà basarsi sul gas e su iniziative moderne e tecnologiche che permettano di raggiungere obiettivi importanti. Come quello posto in essere da Snam ed Eni a Ravenna con impianti che catturano e fanno stoccaggio del CO2 per poi immetterlo di nuovo nei giacimenti vuoti. In tal senso occorre un quadro normativo a supporto di questa reimmissione che tuttora non c’è”.

Per la Uiltec il cambio di paradigma della produzione energetica si basa su un bilanciamento tra “Green Deal” e “Social Deal”, “perché – ha concluso Piras- nessun lavoratore deve pagare i prezzi del cambiamento e nessuno può rimanere escluso, o indietro a livello sociale. Il sindacato terrà alta la guardia”.

Ufficio stampa Uiltec

Servizio di Antenna Sud

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