La Segretaria generale della Uiltec Daniela Piras oggi ai lavori dell’Esecutivo nazionale del sindacato dei lavoratori tessili, dell’energia, della chimica
“Le potenzialità di sviluppo economico in ambito nazionale vanno sviluppate attraverso scelte precise e compiute di politica industriale, perché soprattutto sul fronte industriale percepiamo incertezze e registriamo criticità”. Lo ha detto Daniela Piras, Segretaria generale della Uiltec, aprendo i lavori dell’Esecutivo nazionale del sindacato in questione, tenuti oggi a Roma.
“Per l’anno in corso- ha continuato Piras- le previsioni dell’Istat non sono entusiasmanti, con un Pil dello zero virgola basato su poca crescita e pochi investimenti. Così l’Italia è ancora più fragile e diseguale. In questo senso, anche il Disegno di legge di iniziativa governativa sull’autonomia differenziata approvato in Senato lo scorso 23 gennaio, non aiuta, perché aumenta le diseguaglianze tra Nord e Sud su diversi temi che interessano i lavoratori. Solo per citarne uno che ci riguarda da vicino, su questioni come quelle dell’energia è discutibile che possano pronunciarsi le Regioni, anziché l’esecutivo nazionale”.
Poi, uno sguardo alle crisi che caratterizzano il sistema geopolitico: “Il contesto internazionale – ha detto la dirigente sindacale- può rivelarsi inclemente per l’economia nazionale. L’Italia, per la crisi che vive l’area del Mar Rosso, vede a rischio gli approvvigionamenti di materie prime, gas e petrolio. Il crollo del traffico mercantile danneggia la produzione delle nostre industrie e rischia di determinare un rialzo dei prezzi e conseguente inflazione”.
Cosa fare? “Occorre reagire con sane scelte di politica industriale – ha concluso Piras- per sciogliere i nodi delle crisi aziendali e delle transizioni di settori strategici come il tessile e l’energia. Occorrono investimenti certi su innovazione, ricerca, capitale umano, formazione, qualità dei prodotti, sicurezza sul lavoro, potenziamento delle filiere industriali, sostenibilità sociale, rafforzamento delle strutture materiali ed immateriali, diffusione della conoscenza. In questo scenario possibile, purtroppo, registriamo tuttora che l’energia, principale settore di prospettiva industriale, non occupa il ruolo di asse portante e strategico rispetto a produzioni che ormai sono in palese fase di arretramento o declino. I settori dell’energia, del chimico-farmaceutico, del ‘made in Italy’ possono costituire la chiave di volta per non rimanere in mezzo al guado di una rischiosissima crisi di sistema”.
Ufficio Stampa Uiltec