Pirani: sì ai vaccini in azienda, ma no ad accordi senza sindacati

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31 Mar 2021

Il segretario generale della Uiltec, Paolo Pirani, intervistato da Adnkronos/Labitalia

Per dirla con una battuta, noi preferiremmo che i lavoratori fossero vaccinati piuttosto che licenziati.

I sindacati sono fortemente impegnati nella campagna vaccinale. Per dirla con una battuta, noi preferiremmo che i lavoratori fossero vaccinati piuttosto che licenziati. Ma servono degli accordi tra tutte le parti sociali e le istituzioni sulla campagna vaccinale nelle aziende. E giudichiamo sbagliata l’intesa siglata in Lombardia solo con la parte datoriale, perché si devono tutelare gli interessi di tutti, anche dei lavoratori, nella garanzia delle istituzioni”. Così Paolo Pirani, segretario generale della Uiltec, il sindacato di categoria dei lavoratori del tessile, dell’energia e della chimica, commenta, con Adnkronos/Labitalia, il tema della possibilità di vaccinare, contro il Covid-19, nelle aziende i lavoratori. “Nel nostro comparto, dalla chimica alla farmaceutica, dall’energia alla moda, sono alcune migliaia le aziende che hanno dato la loro disponibilità a fornire i loro spazi aziendali per favorire la velocizzazione della campagna vaccinale. E in alcuni casi ci sono stati già contatti con le Asl e con i comitati Covid paritetici aziendali, formati da sindacati e aziende per gestire l’emergenza Covid-19”. “A livello nazionale, abbiamo richiesto l’aggiornamento del protocollo di sicurezza e lavoro per Covid-19 e su questo abbiamo avuto degli incontri anche con i ministri Orlando e Speranza ma ancora non ci sono atti concreti. Credo che su questo ci sia un pernicioso ritardo”.  “Non sempre le buone volontà -sottolinea Pirani- si traducono in atti concreti. Il tema della campagna vaccinale è delicato e va affrontato con tutte le dovute garanzie per i lavoratori”, conclude.

Roma, 31 marzo 2021

Ufficio Stampa Uiltec

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