Paolo Pirani, segretario generale della Uiltec, è intervenuto questa mattina nel corso del convegno “Sostenibilità, Resilienza, Responsabilità. Il futuro passa da Porto Marghera”.
La transizione che riguarderà il sito di Eni Versalis a Porto Marghera deve essere condivisa e partecipata
Occorre che la progettualità coincida con la conseguente fattibilità relativa al futuro del sito in questione dopo che è stata annunciata la chiusura degli impianti di cracking. Il sindacato non può partecipare al cronoprogramma della suddetta chiusura che va dal mese di giugno a quello di settembre prossimi, perché non vogliamo discutere solo degli ammortizzatori sociali che serviranno, ma della programmazione di reale sviluppo. Al centro della prospettiva devono esserci sia le persone occupate sia la produzione energetica”.
Lo ha detto Paolo Pirani, segretario generale della Uiltec, nel corso dei lavori, tenuti in videocollegamento, del convegno “Sostenibilità, Resilienza, Responsabilità. Il futuro passa da Porto Marghera”. L’Evento è stato organizzato dalla Uiltec Veneto – Venezia centro orientale. “Accettiamo fino in fondo – ha continuato Pirani- la sfida che viene lanciata su riorganizzazione, ristrutturazione, costruzione di nuovi progetti basati sull’economia verde, ma il sindacato deve essere costantemente informato e messo in condizione di partecipare all’evolversi delle scelte.
Abbiamo dato prova in tempipassati e recenti, siglando specifici protocolli d’intesa, di contribuire responsabilmente alla riconversione dei siti di Gela e della stessa Porto Marghera. Dobbiamo continuare su questa strada. Mai come ora ci vuole una visione strategica comune su quelle scelte industriali che hanno ripercussioni geopolitiche. Anche le vicende che riguardano il sito veneziano si inseriscono in questo contesto e devono tradursi nella virtuosa azione combinata di determinazioni di politiche industriale, occupazionale ed ambientale. Possiamo dirlo: la storia della chiusura del cracking di Porto Marghera è nata male e va corretta in corso d’opera.
Si sappia che il sindacato vuole contare nelle decisioni che si prenderanno con azienda ed istituzioni. Sia chiaro che crediamo fermamente nello sviluppo dell’economia circolare e sostenibile, ma allo stesso tempo sappiamo che il futuro della chimica nazionale va salvaguardato, perché, data la scarsità di materie prime, occorre sviluppare la catena dei cicli di valore nel settore primario in questione”
Roma, 29 marzo 2021
Ufficio Stampa Uiltec