Energia; Piras: “Il Paese ha bisogno di autonomia energetica per ripartire; la Sardegna ancor di più per una concreta tenuta industriale”

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26 Giu 2023

Daniela Piras, Segretaria generale della Uiltec nazionale al Consiglio regionale sardo dell’organizzazione sindacale

Noi siamo un sindacato che si batte da sempre per i valori di libertà e giustizia a partire dall’attuazione nel mondo del lavoro

“Noi siamo un sindacato che si batte da sempre per i valori di libertà e giustizia a partire dall’attuazione nel mondo del lavoro. Questa azione sindacale trova pieno compimento proprio qui in Sardegna, una realtà che si va impoverendo sempre più a causa di una deindustrializzazione che non trova fine. Nel tempo della transizione energetica la Sardegna non può contare sulle fondamenta di una concreta autonomia energetica. L’isola senza risposte al proprio fabbisogno energetico rischia il fermo totale. In questo senso la Giunta regionale deve battere un colpo e indicare precise scelte di politica energetica ed industriale che tuttora non ci risultano pervenute.

Lo abbiamo detto e ripetuto più volte: prima di tutto, per rispondere a questa esigenza primaria, ci vogliono i rigassificatori e, poi, ogni forma utile a garantire l’approvvigionamento energetico. Il governo della Regione sarda mai come ora deve decidere in tempi celeri delle infrastrutture energetiche utili allo sviluppo insulare. E’ in gioco, prima di tutto lo sviluppo industriale della Regione, ma anche quello dell’economia intera della realtà sarda. Insomma, occorre che si determini un vero e proprio piano di approvvigionamento a partire dalla fornitura e dall’utilizzo del gas. Solo così si potranno abbassare le tariffe energetiche dei sardi e colmare il gap infrastrutturale che penalizza la Regione.

Ma anche le imprese devono fare la loro parte. La crisi che avvolge i siti produttivi del gruppo Glencore a Portovesme e a San Gavino rappresenta la testimonianza più evidente di contraddizioni e limiti da parte imprenditoriale. Il  distretto industriale del Sulcis Iglesiente e quello del Medio Campidano, abbisognano di serie risposte sui livelli produttivi e su quelli occupazionali. Dobbiamo tutelare ad ogni costo i circa 1.450 lavoratori interni ed esterni dei siti produttivi di Portovesme e di San Gavino. Per questo sollecitiamo la Glencore ad assumere impegni precisi.

Come reagire? Innanzitutto, con precise scelte di politica energetica ed industriale. Ma soprattutto con risorse adeguate di sostegno alle politiche di investimento e sviluppo ai settori succitati. Oggi ci sono due buone ragioni per essere ottimisti sul rilancio del Mezzogiorno e della stessa Sardegna.
La prima è la straordinaria quantità di risorse che l’Unione Europea ha messo a disposizione del Sud. La seconda è il nuovo contesto geopolitico, che presenta opportunità molto importanti per i Paesi del Mediterraneo, affinché si determinino sinergie e strategie utili a favorire il consolidamento del ruolo del Mezzogiorno d’Italia quale piattaforma mediterranea di sviluppo sostenibile e armonico. Occorre puntare finalmente al riequilibrio territoriale e al rilancio dello sviluppo del Sud, all’insegna dell’innovazione, della sostenibilità e dell’inclusione sociale.

Deve riprender quota, solo per fare un esempio,  il gasdotto Galsi, quella infrastruttura utile a portare approvvigionamento energetico dall’Algeria all’Italia attraverso la Sardegna. Il recente accordo di cooperazione energetica siglato da Giorgia Meloni e dal presidente algerino Abdelmadjid Tebboune ha fatto riprendere vigore al riavvio del metanodotto in questione. Di fatto il gasdotto in questione può trasportare gas, idrogeno, ammoniaca ed elettricità. Si tratta di elementi fondamentali per il riavvio industriale della Sardegna.

Il sindacato, in modo responsabile, non può che auspicare l’uscita dal guado di una crisi economica con tutti i mezzi, i progetti e le risorse disponibili. Proprio per una questione di libertà e giustizia che possiamo chiamare futuro è fondamentale che il sindacato muova in modo unitario una vera e propria mobilitazione a favore delle buone ragioni del Meridione di cui la Sardegna è parte strutturale. Cosi sarà!”

Ufficio Stampa Uiltec

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