TESSILE SMI
Addetti
Imprese
Il settore Tessile SMI
Il sistema Moda si conferma tra i comparti maggiormente strategici della produzione e dell’export italiano. Il nostro Paese è il primo esportatore europeo di prodotti della Moda con un fatturato di 55 miliardi di euro, davanti alla Germania e alla Francia. Nel confronto europeo l’Italia è il primo paese esportatore nel settore della Moda con un valore pari al 18,3 % delle esportazioni UE. Il rinnovo del Contratto Nazionale del settore Tessile Abbigliamento Industria riguarda un totale di circa 400.000 addetti distribuiti in circa 46.000 aziende con un fatturato di in crescita rispetto agli anni precedenti. All’interno del Sistema Moda Italiano, il comparto del Tessile Abbigliamento, per le potenzialità che esprime e per i numeri è sicuramente il settore di punta e anche quello più sensibile alle variazioni del mercato internazionale. In questi anni il settore è riuscito a difendere la propria leadership per la capacità di inserirsi nei mercati più dinamici. Questo orientamento all’export è indicativo della forza di una parte delle nostre aziende ma solleva preoccupazione sulle capacità di risposta di un’altra parte del sistema. I processi di integrazione produttiva vedono tutte le imprese sia quelle di grandi dimensioni che quelle di minore dimensione partecipare alle dinamiche di esportazione sia attraverso la vendita diretta all’estero sia attraverso la produzione in subfornitura rivolta a imprese committenti. Tale orientamento è stato premiato anche perché il settore ha saputo interpretare i cambiamenti politici, sociali, di gusto che hanno segnato gli ultimi anni e ha saputo prendere decisioni strategiche lungimiranti. Il rinnovo del CCNL è l’occasione per strutturare percorsi di responsabilità sociale, sia a livello aziendale che territoriale, per promuovere una politica industriale che rilanci le priorità strategiche del settore, sviluppando le politiche che alimentano l’innovazione dei processi e dei prodotti, diffondendo la formazione, la gestione e la specializzazione delle produzioni. In questo contesto il rinnovo del contratto è un’opportunità per affrontare le necessità del settore, continuare a perseguire gli obiettivi di sviluppo, innovare i processi, migliorare le condizioni di lavoro e difendere la buona occupazione anche attraverso il coinvolgimento e la partecipazione dei lavoratori. Creatività, professionalità, sostenibilità ambientale e sociale, fanno del settore un’eccellenza riconosciuta. Per questo vanno costruiti nuovi strumenti di governo dei problemi per qualificare l’occupazione e dare stabilità ai rapporti di lavoro. 3 L’obiettivo è quello di valorizzare i modelli di produzione sostenibili, compatibili con la crescita delle persone, con lo sviluppo delle attività imprenditoriali e delle stesse comunità territoriali di cui sono parte. Ci si propone l’obiettivo di sviluppare politiche settoriali, realizzando intese programmatiche, per collaborazioni sinergiche. La filiera rappresenta il vantaggio strategico sui mercati globali per il prodotto italiano. Articolata nei processi a valle e a monte del prodotto, è garanzia di qualità per le case della moda e per il consumatore finale. Le imprese lungo tutta la filiera della Moda possono vantare infatti una elevata specializzazione produttiva, continuando a rappresentare un driver fondamentale per attrarre la grande committenza nazionale ed internazionale. A difesa della integrità della filiera, c’è la necessità di promuovere un progetto comune, per favorire le convergenze utili a delineare un codice distintivo delle relazioni contrattuali interne alla stessa, al fine di contrastare il problema del sottomercato, alimentato dal lavoro irregolare, dalla deriva di un modello basato sul massimo ribasso, dei costi e delle condizioni sociali. Il Sistema Moda nel suo insieme ha la capacità di produrre ricchezza sia per il Paese che per le aziende che ne fanno parte, il rinnovo del contratto nazionale è e deve essere l’occasione per redistribuire equamente lungo tutta la filiera produttiva il valore aggiunto che oggi viene scarsamente redistribuito. Il rinnovo del Contratto Nazionale deve anche essere perciò un momento per rilanciare le politiche di origine del prodotto (Made in Italy), che può essere tutelato solo attraverso la tutela dell’intera filiera produttiva. Va tenuto anche conto dei processi di innovazione legati all’industria 4.0, che possono essere realizzati solo con il concorso di tutti quanti operano all’interno del settore, per cui è necessario che il Contratto definisca modalità per la crescita e il riconoscimento della professionalità a partire da una forte implementazione delle iniziative per la formazione dei lavoratori. Con il rinnovo del contratto siamo quindi di fronte all’opportunità di sviluppare le relazioni e gli strumenti contrattuali per garantire al settore il mantenimento della sua leadership sia in termini di quantità ma anche e soprattutto come garanzia di qualità non solo del prodotto ma anche del know-how e del rispetto dei diritti di tutti i lavoratori che concorrono alla realizzazione del prodotto finito.
Campi di applicazione
Il contratto collettivo nazionale di lavoro si applica ai lavoratori delle aziende che producono abbigliamento, biancheria, confezioni in pelle, abiti da lavoro, accessori ed oggetti cuciti, bottoni; aziende fabbricanti maglieria, lana, feltro, articoli da caccia; tessitura della seta, fibre artificiali e sintetiche, cotone, lino e fibre affini; industria della tintoria, stamperia e finitura tessile.
Associazioni contraenti
Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil e SISTEMA MODA ITALIA (SMI) – CONFINDUSTRIA.
Campi di applicazione
Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil e SISTEMA MODA ITALIA (SMI) – CONFINDUSTRIA.
Fondo di previdenza
Fondo sanitario
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